sabato 22 maggio 2010

Slowness


Penso che l'essenziale sia inafferrabile. Chi sono? Chi sono stato? In che circostanze ho fatto torto ai miei simili? Ma l'essenziale è anche un'altra cosa che non riesco a definire con precisione.
Il mio essere mi appare così immenso e scuro. Si tratta di un ampio palazzo: come posso scegliere il percorso in questo susseguirsi di stanza e corridoi? Rischio di cadere. Apro le porte con cautela. Le rinchiudo con le stesse precauzioni. Guardo sotto i letti e dentro gli armadi. Temo di trovare botole a cui devo fare molta attenzione per non precipitare. La luce della mia torcia incomincia ad affievolirsi. Tornerò domani e mi orienterò meglio.
Tornerò domani e mi orienterò meglio.
Ma domani le porte del palazzo saranno ancora socchiuse?

Pierre Sansot

martedì 11 maggio 2010

Post UK


"Un viaggio che giovamento ha mai potuto dare? Non modera i piaceri, non frena le passioni, non reprime l'ira, non fiacca gli indomabili impulsi dell'amore, insomma, non libera da nessun male. Non rende assennati, non dissipa l'errore, ma ci attrae temporaneamente con qualche novità come un bambino che ammiri cose sconosciute. Rende, invece, lo spirito già gravemente infermo, ancora più incostante, e questo agitarsi lo fa diventare più instabile e volubile. E così gli uomini abbandonano con più smania quei posti che avevano tanto smaniosamente cercato e se ne vanno più velocemente di quanto erano venuti. Fino a quando ignorerai da che cosa stai fuggendo, che cosa stai cercando, che cosa è necessario o superfluo, giusto o ingiusto, questo non sarà viaggiare, ma vagabondare"

Seneca